Con un emendamento presentato in Commissione Bilancio al Senato, è stata avanzata la proposta di aumentare le aliquote del credito di imposta per gli impianti fotovoltaici, ma anche per gli interventi trainanti, nell’ambito di Transizione 5.0.
Nello specifico, per gli interventi di efficienza energetica, l’aliquota base del credito di imposta passerebbe dal 45% al 60%. Allo stesso tempo, gli impianti fotovoltaici realizzati con moduli europei vedrebbero innalzarsi le aliquote dal 100, 120 e 140% al 130, 140, 150% a seconda delle casistiche.
Queste modifiche sono anche conseguenza della proposta di passare da tre a due sole soglie di investimento, fino a 10 milioni di euro e da 10 a 50 milioni di euro.
Di conseguenza le aliquote, combinando i due scaglioni con le tre classi di efficientamento, passerebbero da nove a sei. In particolare per investimenti fino a 10 milioni le aliquote sarebbero del 50, 55 e 60%. Mentre per investimenti da 10 a 50 milioni sarebbero pari al 15, 20 e 25%.
Inoltre l’emendamento prevede che tutte le modifiche siano retroattive e dunque applicabili anche alle pratiche già avviate o concluse.
Si ricorda che un emendamento è solo una proposta di modifica a un disegno di legge. Per diventare effettiva deve essere approvata dalla Commissione, dall’aula plenaria del Senato e dall’altro ramo del Parlamento. L’iter di conversione in legge del Decreto Fiscale dovrà essere ultimato entro il 18 dicembre 2024.
C’è da evidenziare però che questo specifico emendamento raccoglie i desideri del ministro Matteo Gelmetti, che lo ha proposto a seguito del confronto con Confindustria. Per questo si reputa molto probabile che il testo sia accettato e non stravolto durante l’iter in commissione.