Il Superbonus al 110% sarebbe confermato fino al 2023, ma potrebbe valere esclusivamente per condomini e case popolari. Inoltre, dal 2024 l’aliquota potrebbe passare dagli attuali 110% al 70% con l’esclusione di villette ed edifici unifamiliari. È quanto emerge dal “Documento programmatico di bilancio per il 2022”, che illustra le principali linee di intervento che verranno declinate nel disegno di legge di bilancio.
Il documento, approvato dal Consiglio dei Ministri il 19 ottobre, è stato trasmesso ieri alla Commissione europea. La maxi agevolazione sarebbe quindi confermata fino al 2023 ma solo per i condomini. I principali partiti politici chiedono la proroga anche per le case unifamiliari, almeno per tutto il 2022.
L’associazione nazionale costruttori edili (Ance) è intervenuta per chiedere chiarezza. «Da tempo chiediamo una programmazione e invece stiamo ancora aspettando il testo di una norma che non c’è», dichiara Gabriele Bua, presidente dell’Ance.
«Per quanto riguarda l’ipotesi di limitare l’utilizzo del Superbonus ai condomini escludendo le unifamiliari, si potrebbe introdurre un limite di reddito per l’accesso alla maxi agevolazione così da escludere ville e immobili di pregio. È necessario dunque programmare questi interventi in modo certo ed evitare continui stop and go degli incentivi che rischiano di creare il caso tra gli operatori e di bloccare i cantieri».
