Superbonus dal 110% al 90% nel 2023; le cessioni dei crediti passano da tre a quattro

by editore

Nel 2023 il Superbonus scenderà dal 110% al 90%. È una delle modifiche che il Senato ha approvato nella seduta del 21 dicembre 2022, accogliendo il disegno di legge di conversione del Decreto aiuti quater.

Nel disegno di legge approvato è inoltre prevista la possibilità di accedere alla detrazione, nel caso di villette, solo per chi vanta un titolo di proprietà o un diritto reale sull’immobile. Questo a patto di avere un reddito familiare che rientra nei 15.000 euro. Tale somma considera anche il totale dei redditi percepiti da coniuge, figli e familiari a carico. L’importo risultante viene poi diviso per il numero dei componenti della famiglia, secondo una specifica tabella allegata al decreto.

Sono state stralciate dal testo le norme su Cilas e condomini, che sono confluite nella legge di bilancio. A onor di cronaca, comunque, i condomini che presenteranno in Comune la Cilas entro il 31 dicembre (e non più il 25 novembre) potranno conservare il Superbonus del 110% sui lavori del prossimo anno. La condizione è che le assemblee abbiano deliberato i lavori entro il 18 novembre. Se invece l’assemblea ha varato la delibera tra il 19 e il 24 novembre, il termine massimo per la Cilas resta il 25 novembre. Come per tutti gli altri immobili diversi dai condomini.

Per quanto riguarda invece il problema del blocco delle cessioni dei crediti, il Governo ha aumentato il numero di cessioni che possono essere effettuate. In base al nuovo schema resta sempre libera la prima cessione del credito, ossia quella che può essere effettuata dai contribuenti che hanno diritto alla detrazione e dai fornitori che hanno applicato lo sconto in fattura. Questi soggetti si possono rivolgere a chiunque sia interessato all’acquisto del credito, anche al di fuori del sistema finanziario.

Il cessionario che acquista il credito, invece, ha la possibilità di usarlo in compensazione oppure può cederlo ma solo all’interno del sistema finanziario. All’interno di questo sistema saranno possibili tre cessioni (e non più due come previsto finora) verso banche, intermediari finanziari, società appartenenti a gruppi bancari e assicurazioni. L’aumento del numero delle cessioni possibili vale anche per quelli acquistati prima dell’entrata in vigore della legge di conversione del decreto.

Confermata anche la possibilità per le banche di cedere in qualunque momento i crediti acquistati ai propri correntisti titolari di partita IVA. I correntisti che acquistano i crediti potranno utilizzarli solo in compensazione. Il decreto prevede la possibilità per i crediti ceduti entro il 31 ottobre scorso di utilizzare le somme in compensazione in massimo dieci rate. Per usufruire di questa opportunità sarà necessario l’invio di una specifica comunicazione all’Agenzia delle entrate.

Infine, per risolvere i problemi delle imprese in difficoltà per mancanza di liquidità, il disegno di legge di conversione prevede l’intervento della Sace. Quest’ultima può concedere garanzie alle società stanno realizzando lavori di Superbonus, per ottenere finanziamenti bancari sotto qualsiasi forma. La norma precisa che i crediti di imposta eventualmente maturati dalle imprese alla data del 25 novembre 2022 possono essere considerati come ulteriore forma di garanzia da prestare alle banche.

Il disegno di legge di conversione del Decreto aiuti quater, relativo al sostegno al settore energetico e alla finanza pubblica, passa ora all’esame della Camera.

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