Nel 2023 in Italia sono stati connessi 287.706 sistemi di accumulo. Il dato segna una crescita dell’89% rispetto ai 152.075 allacciati nel 2022. I nuovi sistemi allacciati hanno una potenza complessiva di 2,02 GW e una capacità totale di 3,84 GWh. Quest’ultimo valore corrisponde a quasi il 58% della capacità connessa cumulata. È quanto emerge dai dati Terna elaborati e diffusi da Italia Solare. La quasi totalità dei sistemi di storage allacciati nel 2023 è attribuibile ad accumuli associati a impianti fotovoltaici di potenza minore di 20 kW.
Spostando l’attenzione sulla capacità connessa dei soli accumuli associati a impianti fotovoltaici, si può osservare un incremento del 32% fra l’ultimo trimestre del 2022 e il primo del 2023. Nei primi nove mesi del 2023 si è invece registrata una continua flessione con una media di circa il 20% tra un trimestre e l’altro. Da ottobre a dicembre 2023, la capacità connessa è tornata a crescere. Si registra infatti un incremento dell’11% rispetto al terzo trimestre dello stesso anno.
Complessivamente, a fine 2023 risultavano connessi 518.947 sistemi di storage in Italia, per una potenza complessiva di 3,37 GW e una capacità di 6,65 GWh.
Il 96% della capacità connessa totale è da attribuire ad accumuli associati a impianti fotovoltaici e, in particolare, a impianti fotovoltaici di potenza minore di 20 kW (94,2%).
La tecnologia maggiormente impiegata continua ad essere quella delle batterie agli ioni di litio, che rappresenta il 99,5% della capacità totale connessa. Fra le altre tecnologie adottate spiccano gli accumuli con batterie al piombo, gli accumuli a idrogeno e, infine, i supercondensatori.
Infine, a livello regionale spicca la Lombardia con 1.198 MWh di accumuli associati a impianti fotovoltaici. Seguono Veneto con 911 MWh, Emilia Romagna con 620 MWh e Piemonte con 470 MWh. La capacità complessiva connessa in queste quattro regioni copre oltre il 50% della capacità connessa in Italia.
«I sistemi di storage stanno diventando sempre più parte integrante dell’infrastruttura elettrica del nostro Paese e al momento perlopiù sono abbinati a piccoli impianti fotovoltaici retail», commenta Mauro Moroni, co-coordinatore del gruppo di lavoro Accumuli e Idrogeno di Italia Solare.
«Lo scenario degli accumuli però è destinato a cambiare rapidamente a causa dell’importante diminuzione di costi di moduli e batterie. Questo si tradurrà a breve in incrementi di vendite significativi. Il 2024 sarà poi l’anno dell’inizio del mercato dello storage nel segmento commerciale e industriale, mentre per gli impianti utility scale probabilmente sarà il 2025 l’anno chiave di partenza. Per tutti questi motivi si prevede un’accelerazione del settore rispetto all’anno scorso, con una previsione di capacità installata nel 2024 di circa una volta e mezzo rispetto all’attuale».
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