Entro il 2021 gli occupati a tempo pieno nel fotovoltaico in Italia potrebbero raddoppiare, passando da 11.500 di fine 2016 a 24.600. La stima è contenuta nel report “Solar PV Jobs & Value Added in Europe” redatto dall’istituto EY per conto di SolarPower Europe, che prevede il raddoppio anche a livello europeo, dove entro il 2021 gli occupati potrebbero diventare 175mila. La crescita dei posti di lavoro in Italia sarà guidata da un aumento delle installazioni del 40% su base annua, che dovrebbe portare ad un totale di 22,8 GW di fotovoltaico a fine 2021, per un valore aggiunto di circa 1,2 milioni di euro.
Tra i Paesi che beneficeranno della crescita occupazionale più significativa dal 2016 al 2021 in prima linea c’è la Spagna (+471%), seguita da Grecia (+ 403%) e Polonia (+ 381%).
Inoltre, innalzando il target di diffusione delle rinnovabili al 35% entro il 2030, rispetto all’attuale 27%, si potrebbe ottenere un aumento degli occupati di 120mila unità in più (+56%). La diffusione degli impianti solari infatti, ha un impatto diretto significativo sulla creazione di posti di lavoro e di valore aggiunto. Le installazioni su tetto, inoltre, sono in grado di generare quasi il triplo degli occupati rispetto agli impianti a terra.
Anche la rimozione delle misure antidumping attualmente in vigore in Europa avrebbe un effetto positivo sull’occupazione, con la creazione di ulteriori 45mila posti di lavoro tra diretti e indiretti.
«Quanto più solare verrà installato, tanta più occupazione e crescita economica vedremo in Europa», spiega Christian Westermeier, presidente di SolarPower Europe. «Dobbiamo rimuovere tutti gli ostacoli al fotovoltaico iniziando con il ritiro delle misure commerciali attualmente in vigore su moduli e celle, accompagnato da un sistema di norme certe. Il prezzo medio degli impianti solari in Europa è diminuito del 23% nel 2016 rispetto al 2014, ma sappiamo che potrebbe essere ancora più basso eliminando i dazi».
(sb)