All’interno del numero di gennaio di SolareB2B la redazione ha realizzato un approfondimento sulle comunità energetiche.
I player del mercato e gli esponenti politici mostrano ottimismo nei confronti dello strumento, che sta iniziando a registrare i numeri sperati pur con tutti i distinguo del caso. Infatti, sebbene in origine si pensasse che tra i protagonisti della misura ci sarebbe stata la PMI, questa attualmente fatica ad accettarla e ad adottarla. Al contrario, la pubblica amministrazione si dimostra spesso bendisposta a valutare progetti di comunità energetica. Il vantaggio sociale quindi sembra avere più appeal rispetto a quello economico, frenando gli investimenti privati.
A frenare lo sviluppo di questo strumento concorrono la sua complessità, la burocrazia e le incognite sul ritorno economico. Nonostante tutto, c’è molto fermento intorno al tema grazie soprattutto alla proattività di società di installazione e utilities che vedono nelle comunità energetiche un’opportunità di investimento ma anche di sensibilizzazione alla condivisione.
Hanno partecipato all’inchiesta Sara Capuzzo (co-coordinatrice gruppo di lavoro CER e autoconsumo diffuso di Italia Solare), Andrea Brumgnach (Ceo di Ceress Srl), Franco Citron (business developer di Manni Energy), Manuel Marangon (sales manager di B-CER Srl Società Benefit, Gruppo Regalgrid), Gianluca Miccoli (Ceo di Aiem), Andrea Guzzetti (responsabile CER di Edison Next) e Betania Masella (responsabile ufficio stampa di Valore Solare).
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