All’interno del numero di dicembre di SolareB2B la redazione ha realizzato un approfondimento dedicato all’andamento dei prezzi dei moduli fotovoltaici.
Negli ultimi mesi, la Cina ha adottato diverse misure per porre fine ad alcune situazioni distorte del mercato fotovoltaico locale e, di riflesso, queste misure nel lungo termine avranno effetti a livello mondiale.
In particolare il ministero dell’industria e dell’informazione tecnologica cinese ha proposto una revisione delle norme per l’industria manifatturiera relativa al solare per attenuare i rischi di un’espansione incontrollata della capacità produttiva solare in Cina, accelerare l’eliminazione graduale delle linee di produzione più obsolete e promuovere uno sviluppo di qualità del settore.
A questa iniziativa si aggiunge quella della China Photovoltaic Industry Association che, a ottobre, ha definito un “prezzo base” per la vendita di moduli fotovoltaici fissandolo a 0,68 yuan per Watt. Gli effetti della definizione di un prezzo minimo di vendita non si sono fatti attendere, come dimostrano le modifiche al rialzo dei listini dei cinque principali produttori al mondo di moduli fotovoltaici.
Queste prese di posizione sono un chiaro segnale di ammissione di come l’attuale situazione non sia sostenibile per nessuno. Tutte le manovre del governo cinese hanno il potenziale di accelerare il consolidamento del settore favorendo gli operatori più avanzati ed efficienti. E questo non solo localmente. Gli effetti di queste prese di posizione avranno infatti un più ampio respiro, arrivando a interessare nei prossimi mesi il mercato globale del fotovoltaico.
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