In Sardegna è stata approvata una delibera che aumenta il limite di utilizzo del territorio nelle aree industriali per la realizzazione di impianti fotovoltaici e solari termodinamici. In particolare nelle zone industriali, artigianali e di servizio il limite di uso del suolo passa dal 10% al 20%. I comuni e i consorzi industriali potranno inoltre prevedere, con ulteriori atti di pianificazione, l’aumento dello stesso limite dal 20% fino a un massimo del 35%.
Questo provvedimento ridefinisce le linee guida per l’Autorizzazione Unica degli impianti alimentati da fonti rinnovabili con potenza termica installata inferiore a 300 MW con lo scopo di favorire l’incremento della produzione da FER nella regione. Il provvedimento è in linea con il Piano energetico ambientale che favorisce e incentiva la produzione di energia da fonti rinnovabili e prevede che gli impianti siano installati prioritariamente nelle aree già idonee alla produzione industriale. Inoltre, consentire l’incremento delle superfici destinate a ospitare gli impianti, potrebbe facilitare e incoraggiare nuovi investimenti imprenditoriali. Non meno importante è l’eventualità che l’energia pulita venga prodotta a supporto delle attività manifatturiere insediate nelle zone industriali.
Per leggere di più su questo argomento:
9/01/2019: A fine novembre il nuovo FV in Italia a 402 MW (+5%) grazie a un mega impianto in Sardegna