Nei giorni scorsi Andrea Falsirollo, presidente dell’ordine degli ingegneri di Verona, insieme a Nicola Baggio ed Emiliano Pizzini, entrambi referenti regionali per il Veneto di Italia Solare, hanno inviato una comunicazione a Luca Zaia, presidente di Regione Veneto, per contestare un disegno di legge che potrebbe fortemente limitare lo sviluppo degli impianti fotovoltaici a terra. Il comunicato è stato condiviso anche con le associazioni Confagricoltura Veneto Giovani, Legambiente e Italia Solare.
Prima di agosto era stata discussa in consiglio regionale una legge che intendeva definire le zone non idonee al fotovoltaico. Il progetto di legge, disponibile a questo link, è stato successivamente depositato.
“In questi mesi abbiamo seguito con attenzione le evoluzioni del dibattito sul progetto di legge regionale n.41 che propone di limitare in modo consistente il consumo di suolo da parte degli impianti fotovoltaici”, si legge nel comunicato.
“Questa iniziativa legislativa, che ha il pregio di aver fatto emergere i difetti delle normative vigenti sugli usi del suolo, è stata purtroppo accompagnata da una campagna mediatica contro il fotovoltaico che oltre a sollevare i legittimi dubbi di una parte dei promotori, rischia di alimentare una inaccettabile contrapposizione tra suolo e sviluppo delle energie rinnovabili. Dopo decenni di impegno e campagne informative per far comprendere la gravità della crisi climatica, non possiamo rischiare di frenare irreparabilmente la corsa verso la transizione energetica voluta dal Governo e verso il traguardo degli obiettivi di sviluppo sostenibile di Regione Veneto, che indicano chiaramente come entro il 2030 la fonte fotovoltaica da sola dovrà arrivare a soppiantare almeno il 60% dell’attuale generazione da fonti termiche fossili. […]
Ci preme sottolineare che le energie rinnovabili devono essere viste come una concreta opportunità alleata dell’agricoltura, per tornare a coltivare terreni abbandonati ma anche per affiancare attività agricole esistenti, rafforzando le aziende di un settore oggi sempre più spesso in difficoltà e travolto dagli eventi climatici. Per questo chiediamo che nella Legge sia esplicitato e definito – oltre all’individuazione di superfici a terra idonee e non idonee allo sviluppo delle rinnovabili tradizionali – un nuovo delivery model per il fotovoltaico che ponga al centro il non depauperamento del suolo e la tutela della capacità produttiva agricola dei terreni”.
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