Nel 2021 i lavoratori nel mercato del fotovoltaico in Italia sono stati 6.169, in crescita del 3,8% rispetto ai 5.940 dell’anno precedente. In totale gli occupati nel settore delle Fer sono stati in totale 33.876, in crescita del 0,6% rispetto al 2020 quando si attestarono a quota 33.660.
È quanto emerge dal report “Monitoraggio degli impatti economici e occupazionali delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica” pubblicato dal GSE.
L’analisi considera l’andamento occupazionale dal 2013 al 2021. In questo arco temporale, gli occupati permanenti hanno mostrato un incremento di circa 7.000 unità, a seguito della progressiva diffusione degli impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Accanto a questo dato, è pubblicato anche quello relativo alle ricadute occupazionali temporanee che sono legate alla costruzione e installazione di nuovi impianti e riflettono l’andamento degli investimenti. Nel 2021 questi occupati hanno raggiunto quota 14.011 unità, in crescita del 79% rispetto ai 7.828 del 2020. Ma in netto calo rispetto ai 30.090 del 2013 (-53%) di cui la gran parte (17.453 unità) occupati nel mercato fotovoltaico. In questo anno, infatti, il meccanismo del Conto Energia ha fatto da traino per l’intero settore.
In termini di valore aggiunto per l’economia nazionale, le rinnovabili nel settore elettrico hanno contribuito per circa 3 miliardi di euro nel 2021. Considerando l’intero periodo monitorato, e quindi dal 2013 al 2021, il contributo complessivo stimato è stati pari a oltre 25 miliardi di euro.
Focalizzando l’attenzione al solo fotovoltaico, il valore aggiunto per l’economia nazionale nel 2021 è stato pari a 764 milioni di euro, in crescita del 17% rispetto ai 651 milioni dell’anno precedente. Ma in calo del 36% rispetto agli 1,2 miliardi del 2013 sempre per via del traino rappresentato dal Conto Energia.
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