Il 28 maggio Legambiente ha presentato il rapporto “Comuni Rinnovabili 2024”. All’interno del report annuale l’associazione ha focalizzato l’attenzione sulla crescita degli impianti da fonti rinnovabili nei comuni italiani. Legambiente ha inoltre indicato 13 buone pratiche che si uniscono alle 326 mappate in questi anni dal rapporto.
Nell’edizione di quest’anno Legambiente ha voluto enfatizzare la crescita registrata dalle rinnovabili nel corso del 2023, trainata dal fotovoltaico. L’associazione ha tuttavia sottolineato come il Paese sia decisamente lontano dagli obiettivi del Pniec. Per questo motivo, all’interno del documento l’associazione ha indicato al Governo Meloni sette priorità di intervento per fare in modo che le rinnovabili possano decollare.
L’associazione sottolinea l’urgenza di un testo unico sulle autorizzazioni per le energie rinnovabili partendo dalla revisione delle attuali norme. L’obiettivo è quello di semplificare gli iter autorizzativi e definire tempi certi. È inoltre fondamentale istituire una cabina di regia nazionale che insieme alle Regioni sia struttura di riferimento unica per le imprese e i cittadini.
Legambiente chiede poi di accelerare il processo di definizione delle aree idonee alla realizzazione degli impianti da rinnovabili e di approvare, su esempio della Francia, una norma che obblighi alla realizzazione di impianti solari fotovoltaici su parcheggi, coperture di supermercati e mercati, ma anche in ex cave in disuso. E ancora, in Italia serve regolamentare la partecipazione dei territori per renderli protagonisti del processo di transizione energetica. L’associazione propone inoltre l’elaborazione di un piano delle rinnovabili che traghetti l’Italia verso i 90 GW di nuove installazioni entro il 2030.
Infine, Legambiente chiede che si rafforzi, con una norma ad hoc, il divieto di moratoria per Regioni e Comuni per fermare gli impedimenti tout court che ostacolano la realizzazione di impianti rinnovabili, in linea con le sentenze della Corte Costituzionale.
«L’immobilismo della classe politica sul fronte delle rinnovabili emerge in maniera trasversale», dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente.
«Accanto al fermento dei territori, che nel 2023 hanno rianimato il settore delle rinnovabili promuovendo nuove installazioni, il Governo continua a incoraggiare politiche pro fossili e pro nucleare, distogliendo l’attenzione su rinnovabili, accumuli, efficienza e reti, su cui serve un piano strutturato con norme chiare e tempi certi di realizzazione».
Oltre alla presentazione del rapporto Comuni Rinnovabili, nei giorni scorsi Legambiente ha premiato i vincitori della prima edizione di “Comunità energetiche rinnovabili e solidali”. Si tratta di un’iniziativa promossa in collaborazione con MET Group. Le 27 comunità energetiche rinnovabili e solidali in gara sono state valutate da una giuria composta da otto membri tra esperti del settore, giornalisti e partner del premio, chiamati a esaminare le diverse proposte sulla base del modello messo in campo in termini organizzativi, dei vantaggi sociali che ne derivano, della replicabilità dell’esperienza, del grado di innovazione contenuta nelle proposte, nonché dell’eventuale utilizzo del premio.
Il premio è diviso in due categorie, una per le comunità rinnovabili realizzate e una per quelle in fase di progetto, per un totale di cinque vincitori, a cui verranno assegnati riconoscimenti in denaro e una consulenza gratuita da parte di MET Group.
CER Solar Valley – Monferrato ha vinto il primo premio per la categoria “Cers realizzate”. Infine, “Ventotene – Isola di Ventotene (Latina)” ha vinto nella categoria “Cers in progetto”.
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