La terza edizione della fiera KEY – The Energy Transition Expo, che si è tenuta a Rimini dal 5 al 7 marzo 2025, ha registrato ancora una volta numeri da record. Secondo quanto riportato dagli organizzatori, l’evento appena concluso è stato il più grande di sempre, sia in termini di visitatori che di espositori. La kermesse, organizzata da Italian Exhibition Group, ha registrato una crescita del 20% delle presenze totali rispetto al 2024. Cresce anche il numero di espositori, per un totale di oltre 1.000 aziende (+20%), delle quali il 30% provenienti dall’estero. In aumento anche la superficie espositiva. Quest’anno KEY ha occupato infatti venti padiglioni, quattro in più rispetto al 2024, su una superficie di 90mila metri quadrati. Intanto gli organizzatori hanno già annunciato la nuova data: il prossimo appuntamento di KEY si terrà sempre a Rimini, dal 4 al 6 marzo 2025.
“KEY ha trasformato per tre giornate il quartiere fieristico e Rimini nel cuore pulsante della transizione e dell’efficienza energetica”, si legge in una nota degli organizzatori. “Oltre 160 eventi, convegni e workshop con la partecipazione di esperti, studiosi, ricercatori e rappresentanti del mondo associativo e delle imprese, hanno offerto un’opportunità di confronto e approfondimento su ogni aspetto, novità e sviluppo del mercato energetico.
Inaugurata mercoledì 5 marzo dal ministro Gilberto Pichetto Fratin, KEY 25 ha costituito un’occasione unica per le aziende e i professionisti del settore, per conoscere le soluzioni presenti e future per garantire la sicurezza energetica, controllare i costi dell’energia e preservare la competitività del tessuto industriale. Inoltre, ha favorito l’incontro e l’interlocuzione con le Istituzioni per promuovere l’efficienza come via privilegiata da percorrere per vincere la sfida mondiale della decarbonizzazione. Infine, con l’Innovation District e la seconda edizione del Premio “Lorenzo Cagnoni”, KEY 25 ha consolidato il proprio sostegno all’innovazione, estendendolo, con l’iniziativa Green Jobs & Skills, alle nuove competenze green e sostenibili ancora troppo poco diffuse nelle aziende, ma su cui è sempre più necessario investire per realizzare la transizione energetica”.