Nei giorni scorsi Italia Solare è stata ascoltata da Camera e Senato sugli schemi dei decreti legislativi attuativi delle direttive europee rinnovabili e mercati. A seguito di questa audizione Italia Solare ha espresso parere positivo sul lavoro svolto dal legislatore che, secondo l’associazione, rappresenta un buon punto di partenza e certamente necessario per dare impulso allo sviluppo del settore delle rinnovabili in Italia, nel rispetto dei target di riduzione delle emissioni previsti al 2030 e al 2050. Tuttavia si rendono necessarie alcune modifiche rispetto allo schema presentato.
Per quanto riguarda la direttiva rinnovabili, Italia Solare ha indicato quattro i punti sui quali sono necessarie alcune precisazioni.
Sul Decreto FER1 l’associazione chiede di semplificare l’accesso alle tariffe a tutela della partecipazione e della riduzione dei costi. Per quanto riguarda le procedure di autorizzazione, l’associazione chiede sin da subito di considerare aree idonee le aree industriali, aree di cava e discarica, aree parcheggio, aree liberate a seguito della demolizione di edifici, aree contigue a quelle degli impianti esistenti. Inoltre entro il 2030 andrebbe previsto l’obbligo di installazione degli impianti, mentre dovrebbero essere sanzionati sin da ora gli impianti realizzati ma non connessi alla rete. Dovrebbe inoltre essere reso obbligatorio per le Pubbliche Amministrazioni l’utilizzo di sola energia verde. L’associazione ha anche sottolineato che l’autoconsumo a distanza ha un effettivo significato economico solo se può godere di incentivi visto che paga oneri di sistema. Per consentire il finanziamento degli impianti per la realizzazione di comunità energetiche dovrebbe essere permesso alla comunità l’uso agevolato dei fondi di garanzia per le PMI cumulabili con gli incentivi.
In merito alla direttiva mercati, Italia Solare ha sottolineato la necessità di assicurare i diritti dei consumatori e i contratti a prezzo dinamico. Per quanto riguarda i sistemi in autoconsumo è opportuna la massima semplificazione possibile, in particolare nel caso di presenza di impianti rinnovabili all’interno della configurazione. Parlando invece di sistemi di distribuzione chiusi l’associazione ritiene necessario chiarire che per le nuove realizzazioni che includono impianti di generazione da fonti rinnovabili gli oneri generali di sistema saranno applicati alla sola energia prelevata sul punto di interconnessione con le reti pubbliche. Sui sistemi di accumulo si chiede il coinvolgimento di un soggetto terzo, come RSE, nella valutazione del fabbisogno di capacità di stoccaggio. Parallelamente si dovrà evitare ogni possibile distorsione della concorrenza. L’associazione chiede anche di assegnare ad Arera il compito di definire un set di dati e informazioni sullo stato della rete che dovranno essere messi a disposizione degli utenti.
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