Puntare al 100% da rinnovabili al 2050, fotovoltaico in primis. Questo il cuore della posizione di Italia Solare sulla Strategia Energetica (SEN). Nella lettera inviata oggi, 12 settembre, al ministero dello Sviluppo Economico, l’associazione chiede inoltre di aumentare il target delle rinnovabili sul fabbisogno energetico dal 27% al 35% e innalzare il contributo delle rinnovabili elettriche dal 48-50% al 55-60%.
“Nella SEN si prevede un fotovoltaico che contribuisca al 2030 con oltre 60 TWh/anno di energia, rispetto agli attuali circa 20 TWh/anno”, spiega Italia Solare. “Perché si raggiunga questo traguardo occorre passare al più presto dagli attuali 300 MWp/anno a valori compresi tra i 2 e i 3 GWp/anno. Perché ciò avvenga occorre creare regole che consentano al fotovoltaico di esprimere il suo potenziale di crescita, già possibile grazie alla sua nuova convenienza economica. Aste neutrali, Sistemi di distribuzione chiusi, stabilizzazione delle detrazioni fiscali per le famiglie, iter autorizzativi semplificati, PPA, sono alcuni degli strumenti che possono aiutare lo sviluppo del fotovoltaico”.
L’associazione auspica anche che il GSE attenui la severità nei controlli, “visto che si assiste a troppe riduzioni o addirittura cancellazioni di tariffe, la maggior parte delle volte per vizi formali”. Il capacity market, che nella SEN viene considerato come utile e necessario, rischia invece di creare una distorsione delle condizioni di mercato “dannosa per i cittadini sia per i costi sia perché anacronistica”. Inoltre, “Italia Solare denuncia ancora una volta che la riforma delle tariffe elettriche domestiche, purtroppo già in via di attuazione, è in direzione contraria rispetto agli obiettivi fissati nella SEN, in quanto riduce la convenienza negli investimenti in efficienza energetica e fotovoltaico”.
L’associazione chiede quindi al governo di osare di più, attraverso una transizione energetica incentrata sull’accelerazione delle rinnovabili e non su un ulteriore rafforzamento del gas.
(sb)