Nei giorni scorsi Italia Solare ha inviato ai ministeri e alle commissioni Camera e Senato alcune proposte sull’attuazione Legge di Delegazione UE 2021. In questa lettera Paolo Rocco Viscontini, presidente dell’associazione, chiede che le proposte vengano considerate fin da subito per recuperare il terreno perduto rispetto agli altri Paesi europei. “Siamo tutti consapevoli che avremo bisogno di gas ancora per diversi anni, ma è chiaro che se non si procede speditamente con leggi che consentono alle rinnovabili di essere realizzate e di essere più convenienti, non si fa altro che ritardare il passaggio alle rinnovabili, rallentando la decarbonizzazione e impedendo all’Italia di ricoprire il ruolo che merita nel panorama industriale internazionale delle rinnovabili”, si legge nella lettera inviata.
Sono ben 13 i temi sui quali Italia Solare ha posto l’attenzione per quanto riguarda la trasposizione in legge nazionale della Direttiva Rinnovabili, a partire dalla questione delle aree idonee. Italia Solare ha sottolineato quanto sia fondamentale assicurare uniformità a livello nazionale all’operato delle soprintendenze oltre che garantire consapevolezza degli obiettivi da raggiungere. In merito alla localizzazione e alla quantificazione degli impianti da realizzare, l’associazione ritiene che sarebbe necessario stabilire per ogni regione obiettivi vincolanti di rinnovabili da realizzare tenendo conto della disponibilità delle varie fonti nelle singole regioni e garantendo un equilibrio fra la maggiore sostenibilità economica delle rinnovabili nel Sud Italia e la vicinanza ai centri di consumo nel Nord.
Inoltre sulla questione delle autorizzazioni, l’associazione ribadisce che non serve spostare le competenze ai Comuni se poi si lasciano le valutazioni ambientali che sono il vero freno delle procedure. Piuttosto la semplificazione dovrebbe prevedere un aumento di livello fino a 10 MW della soglia minima di screening.
Anche il revamping e repowering sono stati oggetto delle indicazioni di modifiche contenute nella proposta di Italia Solare. Per questo tipo di interventi – si legge nella lettera – la valutazione di impatto ambientale dovrebbe essere sempre esclusa, senza necessità di procedura di verifica o pre-verifica ogni volta che si fanno interventi che comportano nuova occupazione di aree non superiore al 30 % purché non si tratti di aree vincolate dal punto di vista paesaggistico o ambientale.
“Anche il recepimento della Direttiva Mercati presenta ampi margini di miglioramento”, continua la nota di Italia Solare, a partire dalle comunità energetiche che devono essere consentite per impianti di ogni dimensione e in ogni collocazione sul territorio nazionale, a patto che siano impianti a fonti rinnovabili o in cogenerazione ad alto rendimento, fermo restando che gli incentivi potranno essere garantiti solo agli impianti a fonte rinnovabile. Mentre sul fronte dell’autoconsumo si auspica una semplificazione per cui sia sempre ammesso l’autoconsumo semplicemente quando fra unità di consumo e unità di produzione c’è una distanza geografica massima.
Con riguardo agli accumuli è fondamentale che sia permesso agli stessi di rendere servizi di flessibilità remunerati sia sulla rete di trasmissione sia sulle reti di distribuzione e Terna e i distributori dovrebbero gestire questi servizi in maniera trasparente, non discriminatoria con procedure chiare e complete e strumenti di supporto agli operatori, così da evitare le problematiche che si sono avute per gli UVAM.
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