Irena: rinnovabili al 36% entro il 2030 contro il climate change

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Per contenere l’innalzamento della temperatura globale entro la soglia dei 2° C è necessario che i Governi si impegnino ad aumentare la quota di fonti rinnovabili nel mix energetico e a favorire la diffusione dell’efficienza. Il raggiungimento di una quota del 36% di energia rinnovabile entro il 2030 consentirebbe di raggiungere una riduzione del 50% delle emissioni nocive che è necessario abbattere per evitare cambiamenti climatici catastrofici. La tesi è contenuta nel report REthinking Energy 2015 dell’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (Irena). Per rafforzare la percentuale delle rinnovabili sul totale dell’energia prodotta e traguardare il target di diffusione al 2030, gli investimenti globali annui dovranno raggiungere i 500 miliardi di dollari annui, circa il doppio rispetto ai livelli attuali. Inoltre è importante che lo sviluppo delle rinnovabili avvenga non solo nell’ambito della generazione elettrica ma anche nei trasporti e nel riscaldamento. Si tratta di una transizione energetica economicamente sostenibile, favorita dalla riduzione dei costi di realizzazione di impianti solari ed eolici. Inoltre le rinnovabili favoriscono l’occupazione, generando così anche benefici indiretti sull’economia. In particolare, il fotovoltaico sarebbe in grado di creare il doppio del numero di posti di lavoro per unità di energia elettrica generata rispetto al carbone o gas naturale. Infine, l’Agenzia traccia una strategia da seguire per centrare l’obiettivo a livello globale. Innanzitutto è fondamentale un maggiore impegno dei Governi nella promozione delle fonti pulite, segue la necessità di aumentare gli investimenti, la creazione di competenze specifiche a livello istituzionale, la semplificazione burocratica, la capacità di collegare la diffusione delle rinnovabili con lo sviluppo sostenibile e la cooperazione internazionale.

(sb)