Intesa Sanpaolo mette a disposizione 76 miliardi di euro per incentivare le imprese a effettuare investimenti in impianti da fonti rinnovabili e per promuovere lo sviluppo di comunità energetiche.
Più nello specifico il plafond da 76 miliardi si inserisce nell’ambito degli oltre 410 miliardi che Intesa Sanpaolo ha stanziato a supporto degli obiettivi delle missioni del Pnrr (dei quali 120 miliardi per le PMI) da qui al 2026.
Questa manovra rientra nel programma “Motore Italia Transizione Energetica”, il cui obiettivo è quello di favorire l’autonomia energetica delle imprese italiane. Il programma è stato illustrato il 18 aprile da Stefano Barrese, responsabile divisione banca dei territori di Intesa Sanpaolo.
Tra gli strumenti messi a disposizione da Intesa Sanpaolo c’è la linea di finanziamento per aziende S-Loan CER. Il meccanismo prevede un incentivo in termini di agevolazione sul tasso di interesse. A questo si aggiunge un’ulteriore premialità nel caso in cui l’impresa destini parte dell’energia prodotta e non autoconsumata a comunità energetiche. Agli S-Loan CER è possibile abbinare la garanzia green di Sace. Gli S-Loan CER si affiancano alla linea di finanziamenti previsti per le PMI e le Mid–Cap che vogliono ridurre il proprio impatto ambientale.
A sostegno del piano “Motore Italia Transizione Energetica”, l’istituto bancario ha sottoscritto vari accordi. Ad esempio ha stretto un accordo triennale con Confindustria che mette a disposizione delle aziende una liquidità pari a 150 miliardi. Ha inoltre definito un protocollo di collaborazione con Anci per promuovere sui territori la diffusione delle comunità energetiche. Infine ha stretto un accordo di collaborazione con GSE per favorire l’integrazione delle tematiche dello sviluppo sostenibile nel tessuto imprenditoriale nazionale.
Per un quadro di sintesi sul tema della transizione energetica, è disponibile un’analisi a cura di Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo.