Il vice-ministro dello Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti, ha risposto il giorno 3 marzo all’interrogazione del deputato Walter Rizzetto (Movimento 5 Stelle) in merito agli orientamenti del Governo sulle rinnovabili e in particolare sul tema dell’accatastamento degli impianti fotovoltaici per impianti con potenza superiore a 3 kWp. Il vice-ministro De Vincenti ha spiegato che “il requisito della potenza a 3 kWp non determina automaticamente l’obbligo di aggiornamento catastale” dato che la disciplina fiscale lo prevede “solo se il valore dell’impianto supera il 15 per cento del valore capitale, o la relativa redditività ordinaria dell’edificio”. In tal modo, ha spiegato il vice ministro, si intende salvaguardare gli impianti mirati all’autoconsumo mentre l’obbligo di aggiornamento catastale colpirebbe soprattutto le installazioni realizzate a fini commerciali. Questo meccanismo permetterebbe l’esclusione dall’aggiornamento catastale degli impianti fino a 20 kilowatt. Il vice-ministro ha inoltre confermato che il Governo sta per varare un decreto che definisce nuovi incentivi per le fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico. Il deputato Walter Rizzetto si è detto non soddisfatto dell’intervento di De Vincenti e ha ricordato come il fotovoltaico sia stato oggetto in questi anni di interventi discriminatori che hanno portato a una situazione di crisi generalizzata con la chiusura di tante aziende del settore e alla penalizzazione di tanti privati che hanno investito nell’energia solare.