Le rinnovabili, le reti e lo storage oggi valgono oltre l’80% degli investimenti totali nel settore energetico. La spesa per il fotovoltaico, le batterie e i veicoli elettrici sta crescendo a tassi consistenti, coerenti con il raggiungimento delle zero emissioni nette globali entro il 2050. È quanto si legge nel nuovo report “World Energy Investment 2022” pubblicato dall’International Energy Agency (IEA).
Gli investimenti in energia pulita sono cresciuti solo del 2% all’anno nei cinque anni seguenti gli accordi di Parigi. Ma dal 2020 in poi il tasso di crescita di questi investimenti è cresciuto fino al 12%. Gli strumenti incentivanti adottati dai vari governi e la finanza sostenibile, soprattutto nei mercati più avanzati, hanno sostenuto questa spesa.
Le rinnovabili saranno la principale categoria di investimento per tutto il 2022, dopo un 2021 da record con oltre 440 miliardi di dollari spesi. Nonostante le varie problematiche che influenzano oggi il settore, tra cui l’inflazione e lo shortage di materiali, c’è una solida pipeline di progetti. Per cui si prevede che l’energia proveniente da fonti rinnovabili rappresenterà quasi il 95% dell’aumento della capacità energetica globale da qui al 2026.
Inoltre nel report dell’IEA si specifica che nel 2021, quasi la metà di tutti gli investimenti in fonti rinnovabili è stata rappresentata da investimenti nel fotovoltaico. La spesa è equamente suddivisa tra progetti su scala industriale e sistemi fotovoltaici distribuiti. Nel 2022 per ciascuna delle due categorie si supereranno i 100 miliardi di investimento.
Infine, dopo una crescita importante nel 2021, ci si aspetta che nel 2022 gli investimenti in sistemi di accumulo registrino un nuovo record raggiungendo i 20 miliardi di dollari. Queste stime si basano su pipeline di progetti esistenti e su nuovi target definiti dai vari governi. La versatilità delle batterie e la loro complementarietà con le fonti di energia rinnovabile stanno superando le criticità rappresentate soprattutto dallo shortage di alcuni componenti e dall’inflazione sui costi.