A gennaio la capacità produttiva di moduli fotovoltaici negli Stati Uniti ha superato i 50 GW. A pieno regime, le fabbriche dislocate sul territorio USA potrebbero produrre abbastanza pannelli per soddisfare la domanda interna di nuovi impianti solari prevista per l’anno in corso. Non solo: gli Stati Uniti raggiungono l’obiettivo fissato nel 2020 con cinque anni di anticipo. È quanto emerge da una ricerca dell’associazione Solar Energy Industries Association (Seia). Il dato raggiunto segna un incremento del 600% rispetto ai 7 GW del 2020. Proprio nel 2020 l’associazione aveva fissato come obiettivo di produzione interna i 50 GW, ma entro il 2030.
In questo momento negli Stati Uniti, tra nuove linee di produzione annunciate e in fase di costruzione, si prospettano circa 50 GW per le celle, oltre 24 GW per i wafer e 13 GW per i lingotti. A questi si aggiungono altri 40 GW per i moduli. Secondo l’associazione Seia, gli Stati Uniti sono il terzo Paese al mondo per capacità produttiva di pannelli solari.
“Per centrare l’obiettivo di produzione nazionale”, si legge in una nota di Seia, “l’associazione si era schierata in prima linea in difesa di alcuni incentivi e investimenti a supporto del solare. Tra questi, il credito d’imposta per la produzione interna, nonché tariffe incentivanti per progetti fotovoltaici realizzati con componenti USA”.