È stata prodotta in laboratorio la prima cella solare ibrida in perovskite di tipo monocristallino. Il risultato, frutto del lavoro del team di ricerca internazionale di scienziati dell’istituto di Tecnologia di Shenzhen, università di Shijiazhuang Tiedao, università di Pechino, Argonne National Laboratory, istituto di Ricerca del Metallo e Università di Washington, guidato da Jiangyu Li e Jinjin Zhao, è stata diffusa dalla rivista scientifica “Science Bulletin” di agosto. Si tratta di un ulteriore passo avanti nella ricerca su questa tecnologia, considerata dalla comunità scientifica come una delle alternative più economiche ed ecologiche al silicio per il prossimo futuro.
La tecnologia si basa su un mix ibrido di elementi inorganici e molecole organiche, in grado di assorbire la luce per convertirla in energia elettrica. Dopo la messa a punto di celle ibride in perovskite di tipo policristallino con efficienza di conversione pari al 22%, caratterizzate da flessibilità e trasparenza, gli scienziati hanno concentrato le loro ricerche sulla tecnologia monocristallina, che si distingue dalle precedenti per una maggiore purezza del supporto e una maggiore stabilità. In laboratorio è stata raggiunta un’efficienza di conversione fotovoltaica dell’8,7%, la più alta registrata fino ad oggi per una singola cella solare cristallina in perovskite. Secondo quanto riportato dalla rivista scientifica, questa tecnologia avrebbe molto spazio per ulteriori miglioramenti.
Foto: Science China Press