L’European Solar PV Industry Alliance (Esia) ha redatto un documento con 10 azioni necessarie a raggiungere una capacità produttiva di componenti fotovoltaici in Europa di almeno 30 GW lungo l’intera catena del valore. Secondo quanto riportato da Esia, oggi i costi di produzione in Europa sono tra 1,5 e 2,3 volte superiori rispetto a quelli in Cina. Per fare in modo che la filiera torni a essere competitiva, servirà sbloccare investimenti per 24 miliardi di euro a supporto delle spese Capex. Serviranno poi fino a 6 miliardi annui in costi operativi e di gestione (Opex). Esia propone inoltre di garantire condizioni di parità a livello commerciale, e quindi una concorrenza leale, ottimizzando ad esempio la tracciabilità dei prodotti.
Il piano d’azione propone un sostegno mirato da parte del Quadro temporaneo di crisi e transizione dell’Unione europea, un investimento di 1 miliardo di euro da parte del Fondo europeo per l’innovazione e una partnership tra l’Esia e la Banca europea per gli investimenti (BEI). Questa partnership potrebbe innescare fino a 15 miliardi di euro di investimenti nella produzione di componenti fotovoltaici entro il 2027.
L’Esia propone inoltre la creazione di un’accademia solare europea per formare fino a 100.000 lavoratori entro la fine del 2025. In Europa si potrebbero creare fino a 400.000 posti di lavoro diretti e indiretti nel fotovoltaico. L’alleanza chiede quindi che i finanziamenti pubblici siano indirizzati verso programmi di formazione. Infine, viene chiesto di implementare rigorosi standard di qualità e sostenibilità ambientale e, quindi, di escludere i prodotti più dannosi.
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