Le rinnovabili in Europa potrebbero perdere la priorità di dispacciamento. È quanto emerge da alcune recenti indiscrezioni, secondo cui la misura potrebbe rientrare nella nuova direttiva UE per il periodo successivo al 2020. Si tratta di una misura che comporterebbe un grave danno, ad esempio, a fonti come quella solare ed eolica, favorendo allo stesso tempo un incremento del 10% delle emissioni di carbonio. Non convince inoltre l’instabilità e la retroattività della manovra, in contrasto con i piani europei di incrementare la presenza delle rinnovabili nel mix energetico europeo.
L’abolizione del dispacciamento prioritario per le rinnovabili consentirebbe inoltre di evitare un surplus di produzione e prevenire i prezzi negativi, permettendo di conseguenza lo stop degli incentivi. La misura sarebbe infine un passo importante per la creazione di un “level playing field” per chi produce energia. Ma va inoltre sottolineato che senza questo sistema, gli impianti da fonti rinnovabili potrebbero essere i primi ad essere spenti in quanto è molto più costoso fermare una centrale nucleare o a carbone.
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