L’Italia è un Paese in classe A per l’efficienza energetica. È quanto emerge dal “Rapporto annuale efficienza energetica” (Raee 2016), presentato dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) ieri, 23 giugno, presso il ministero dello Sviluppo Economico. In meno di dieci anni gli italiani hanno investito quasi 28 miliardi di euro per ridurre gli sprechi e rendere più efficienti le proprie abitazioni, realizzando 2,5 milioni di interventi di riqualificazione tra il 2007 e il 2015.
Tra gli strumenti per promuovere l’efficienza si sono rivelati particolarmente efficaci i certificati bianchi e le detrazioni fiscali per le riqualificazioni energetiche che, secondo il rapporto, sono stati utilizzati soprattutto per interventi di isolamento termico degli edifici, sostituzione di infissi e per l’installazione di impianti di riscaldamento più efficienti.
Questo trend sostiene una filiera da 50mila posti di lavoro in media l’anno. Complessivamente nel periodo 2005-2015 con le misure per l’efficienza energetica sono stati risparmiati quasi 10 Mtep l’anno, evitando 26 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica e 3 miliardi di euro di spese per importare fonti fossili.
Il Rapporto conferma inoltre che anche nel 2014 la domanda di energia è stata in calo (-3,4% rispetto all’anno precedente), in linea con il trend negativo osservato a partire dal 2010, attestandosi su un valore complessivo di 151 Mtep. Sul fronte dei consumi finali, il settore civile ne assorbe la quota maggiore (37,1%), seguito da trasporti (33,3%) e industria (21,3%). Nel 2014 i consumi finali dell’industria sono stati pari a 25,7 Mtep, in calo del 2,4% rispetto all’anno precedente. Anche il settore residenziale ha registrato nel 2014 una significativa diminuzione dei consumi (25,5 Mtep), con un calo del 15% rispetto al 2013. Nel settore non residenziale, dopo una crescita costante negli ultimi 20 anni, rallentata solo dalla crisi economica, i consumi hanno registrato un calo del 6,7% attestandosi a 19,2 Mtep. Nei trasporti, la quota di utilizzo di combustibili fossili, pari a circa il 99% nel 2007, è diminuita al 95,7% nel 2014, per effetto della riduzione dei consumi di benzina e gasolio e della crescita dei biocarburanti.
«L’Enea è in prima linea per far sì che dall’efficienza derivino ulteriori benefici per ridurre la spesa energetica di famiglie, imprese e PA attraverso interventi concreti e l’introduzione di tecnologie innovative», ha dichiarato Federico Testa, presidente di Enea. «Un tema rilevante, sul quale finora si è fatto poco è quello dei condomini anni 60 e 70, particolarmente poco efficienti dal punto di vista energetico. Dobbiamo trovare meccanismi incentivanti per consentire di diventare green anche a quanti vivono in questi complessi e non hanno risorse da investire».
(sb)