Elezioni e Rinnovabili. 7 – +Europa

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Il programma politico del partito +Europa, che fa parte della coalizione di centrosinistra, dedica uno degli otto punti al tema della sostenibilità che viene definita la “stella polare” di tutte le sue decisioni. Parlando di sostenibilità, la lista di Emma Bonino fa riferimento a quella ambientale ma anche, e soprattutto, a quella economica. È necessario, infatti, “un salto di qualità sia nelle politiche ambientali che in quelle di bilancio” oltre che la creazione un nuovo modello di sviluppo sostenibile nel lungo periodo, rispettoso dell’ambiente e che assicuri una migliore qualità della vita. La nostra e quella del nostro pianeta”. Anche questa lista di centrosinistra è allineata alla politica del Partito Democratico in fatto di energia e ambiente, ma così come ci è già capitato di evidenziare per il programma di alcuni partiti del Centrodestra, se ne discosta in parte. La prima differenza è di tipo temporale: assicurando il proprio impegno nella decarbonizzazione del sistema energetico, +Europa anticipa di ben 25 anni il traguardo rispetto al Pd: non più entro il 2050 ma entro il 2025. Diversa anche la modalità per raggiungere il 55% dell’elettricità con fonti rinnovabili entro il 2030: a differenza del partito guidato da Matteo Renzi, la lista di Emma Bonino indica, infatti, nel gas naturale la fonte energetica di transizione. Per disincentivare l’impiego di fonti dannose per l’ambiente, +Energia propone, infine, l’introduzione di una carbon tax che va di pari passo, sempre in ambito fiscale, con l’eliminazione dei sussidi pubblici alle fonti fossili di energia.

PROGRAMMA UFFICIALE

Ambiente ed energia

È indispensabile un salto di qualità delle politiche ambientali, con l’obiettivo di costruire un nuovo modello di sviluppo sostenibile nel lungo periodo, rispettoso dell’ambiente e idoneo ad assicurare una migliore qualità della vita. Occorre un nuovo approccio che assuma la sostenibilità ambientale come stella polare nella formazione di tutte le decisioni. I più urgenti obiettivi ambientali sono la riduzione delle emissioni-serra, responsabili dei cambiamenti climatici in atto, e la riduzione dell’inquinamento dell’aria, il quale soprattutto nei centri urbani (e in val Padana) è responsabile di costi umani e sanitari enormi. Il report The Lancet Commission on pollution and health dedicato agli effetti dell’inquinamento sulla salute umana, ha evidenziato come inquinamento e povertà siano strettamente legati: l’obiettivo della riduzione di inquinamento ed emissioni non è in contrasto quindi con lo sviluppo, la crescita economica e l’innovazione tecnologica. Per raggiungere l’obiettivo ambizioso della decarbonizzazione è necessario che la transizione sia graduale ma inesorabile, con un apporto sempre maggiore di energie rinnovabili e l’uso del gas naturale come fonte di transizione. È utile favorire disincentivi di mercato all’uso di fonti inquinanti come il sistema europeo di scambio delle quote di emissione, che garantiscano una convenienza economica alla riduzione delle emissioni, per non mettere in contrapposizione crescita economica e sostenibilità ambientale. Anche l’introduzione di una carbon tax può disincentivare i processi ad alta intensità di emissioni, nel quadro di una complessiva riduzione della pressione fiscale. Ci batteremo perché gli impegni del Governo a uscire dal carbone entro il 2025 e ottenere entro il 2030 che il 55% dell’elettricità provenga da fonti rinnovabili vengano rispettati senza compensazioni illegittime ai produttori che tardino ad adeguarsi. Linee d’azione coerenti per l’Italia sono l’elettrificazione dei consumi energetici, compresi quelli per il trasporto privato attraverso la diffusione dei veicoli elettrici (anche ibridi in una fase di transizione) e la riduzione delle emissioni nocive nei centri urbani, quest’ultima ottenibile con il disincentivo (con misure di mercato come l’Area C di Milano) ai veicoli con motori a combustione e alle forme più inquinanti di riscaldamento degli edifici. Queste politiche devono associarsi a investimenti in potenziamento del trasporto pubblico urbano anche ferroviario (con strumenti contendibili di affidamento), alla diffusione del car sharing e bike sharing e all’eliminazione dei vincoli allo sviluppo di forme di share economy nella mobilità. È anche necessario proseguire con le politiche per l’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati: si tratta di investimenti con ricadute sia ambientali che economiche generalmente molto favorevoli e per questo riteniamo sia importante favorire incentivi cedibili finanziariamente. In coerenza a tutti questi obiettivi, il primo passo per fornire segnali coerenti al sistema economico è introdurre principi di fiscalità ambientale più rigidi volti a disincentivare in generale il consumo di risorse finite, con eliminazione da subito dei sussidi pubblici alle fonti fossili d’energia, come auspicato dal “Catalogo dei sussidi favorevoli e dannosi all’ambiente” del ministero dell’ambiente e in coerenza con la nostra proposta di revisione fiscale. La transizione al mercato del settore dell’energia deve essere completata con una regolamentazione corretta (non esosa per i cittadini rispetto alle buone prassi internazionali e nello stesso tempo mirata allo sviluppo) delle reti gestite in monopolio e una promozione senza indugi della concorrenza nei settori in competizione, limitando il potere di mercato degli ex monopolisti.Sul piano ambientale occorre inoltre perseguire altri importanti obiettivi. La riduzione del consumo di suolo, in coerenza con le linee indicate dall’Unione Europea e tenendo conto dell’ampiezza del processo di cementificazione che ha interessato il nostro paese, con grave impatto sull’ambiente, sul paesaggio e sulla produzione agricola. La salvaguardia e la corretta gestione della risorsa “acqua”, nel contesto di un cambiamento climatico che ne riduce la disponibilità. Il recupero di condizioni ottimali nei mari e nelle acque interne, con l’obiettivo di ripristinare e tutelare le risorse biologiche. Una seria e coerente politica di salvaguardia dei parchi naturali e delle altre zone protette, anche con la prospettiva di ampliarne l’estensione, nel rispetto delle attività economiche presenti nelle zone interessate, e una crescita della sensibilità nei confronti delle specie animali. La riduzione e una progressiva eliminazione di tutti gli inquinanti immessi nell’ambiente, anche attraverso un contrasto sempre più forte nei confronti di tutti i fenomeni di illegalità connessi alla produzione ed allo smaltimento delle sostanze inquinanti.

Leggi il programma completo di +Europa (https://piueuropa.eu/programma/)