Elettricità Futura attraverso una lettera al ministero della Transizione Ecologica, al GSE e all’Antitrust ha voluto rilevare alcuni aspetti critici della nota pubblicata nel luglio scorso dalla direzione generale per l’economia circolare del ministero presidiato da Roberto Cingolani, relativa alle istruzioni operative per la gestione del fine vita dei moduli fotovoltaici.
In particolare, non si ritiene corretta l’interpretazione secondo la quale l’articolo 40, comma 3, del decreto legislativo n. 49/2014 debba prevedere il trattenimento delle quote di garanzia finanziaria a tutti i soggetti responsabili degli impianti fotovoltaici che beneficiano di meccanismi incentivanti, compresi gli impianti del IV e V Conto energia soggetti al disciplinare tecnico. Tale interpretazione è in contrasto con la norma primaria e con le stesse istruzioni operative GSE.
Inoltre, Elettricità Futura non concorda con la scelta di obbligare tutti i sistemi collettivi, coinvolti dai soggetti responsabili ai sensi di quanto previsto dal decreto legislativo 118/2020, ad applicare lo stesso importo al fine di scongiurare operazioni di dumping in relazione alla copertura finanziaria per la corretta gestione del fine vita dei pannelli fotovoltaici. Tale interpretazione, se confermata, si porrebbe in contrasto con la ratio della misura introdotta dal decreto legislativo 118/2020, con il principio della libera concorrenza, oltre che con l’articolo 1, lettera c della norma stessa.
Infine Elettricità Futura ribadisce la necessità di rivedere tempistiche, previste dalle Istruzioni operative GSE, entro le quali aderire all’opzione introdotta dal decreto legislativo 118/2020, alla luce dell’attuale quadro regolatorio – incerto e poco chiaro – che non consente agli operatori di valutare adeguatamente tale possibilità.
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