La soluzione per aumentare l’indipendenza energetica e per ridurre la bolletta elettrica è l’installazione di 60 GW di nuovi impianti da fonti rinnovabili nei prossimi tre anni. Sono le parole del presidente di Elettricità Futura, Agostino Re Rebaudengo, durante una conferenza stampa svolta lo scorso 25 febbraio a Milano.
Il presidente ha invitato il Governo e le Regioni ad attuare un’azione straordinaria sugli iter autorizzativi.
«La situazione geopolitica è drammatica», spiega il presidente dell’associazione. «La sicurezza energetica deve essere tra le priorità dell’Italia e dell’Europa. Chiediamo di autorizzare entro giugno 60 GW di nuovi impianti da rinnovabili, pari a solo un terzo delle domande di allaccio già presentate a Terna».
Questi 60 GW di nuove installazioni, secondo Elettricità Futura, potrebbero provenire per 12 GW da eolico, idroelettrico e bioenergie e per 48 GW da fotovoltaico. Se per ipotesi i 48 GW di fotovoltaico fossero tutti realizzati su superficie agricola, si utilizzerebbe appena lo 0,3% della superficie totale. Oppure l’1,3% della superficie agricola già oggi abbandonata. Peraltro, gli impianti agrovoltaici previsti non sottrarrebbero neanche un metro quadrato di terreno.
«60 GW di nuovi impianti da rinnovabili faranno risparmiare 15 miliardi di metri cubi di gas ogni anno, ovvero il 20% del gas importato», continua Agostino Re Rebaudengo. «In altri termini, oltre sette volte rispetto a quanto il Governo stima di ottenere con l’aumento dell’estrazione di gas nazionale».
Alla conferenza stampa sono intervenuti anche Renato Mazzoncini (vice presidente Elettricità Futura e amministratore delegato di A2A), Nicola Lanzetta (vice presidente Elettricità Futura e direttore Enel Italia), Paolo Luigi Merli (vice presidente Elettricità Futura e amministratore delegato di Erg) e Giuseppe Argirò (membro del consiglio direttivo Elettricità Futura e amministratore delegato di CVA).
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