Durante l’evento Solar Asset Management Europe, organizzato da Solarplaza e tenutosi a Milano Malpensa il 10 e l’11 novembre, lo stand del Consorzio Eco-PV ha portato all’attenzione dei partecipanti i temi legati al fine vita e allo smaltimento dei moduli fotovoltaici, un’area ancora poco conosciuta e che nasconde numerose insidie per gli operatori. «Le normative legate allo smaltimento dei rifiuti elettronici e, in particolar modo, dei moduli fotovoltaici» ha spiegato il general manager di Eco-PV, Attilio De Simone «sono in costante evoluzione ed è diventato fondamentale garantire la giusta informazione agli utenti circa responsabilità e rischi legati ad una gestione inappropriata del fine vita dei moduli fotovoltaici, fermando un mercato sotterraneo che costituisce di fatto un traffico illecito e che sta creando sempre più problemi agli operatori del settore che hanno sottovalutato i rischi di una gestione superficiale dei rifiuti elettronici generati dagli impianti fotovoltaici».
Il consorzio Eco-PV si occupa di numerosi servizi offerti su tutto il territorio nazionale: gestione dell’ecocontributo per moduli immessi sul mercato italiano tramite trust certificato, operazioni di ritiro, logistica e smaltimento dei moduli fotovoltaici, gestione completa degli aspetti burocratici e certificativi, consulenza tecnico-legale relativa al fine vita dei moduli, allo smaltimento e alla burocrazia richiesta dal GSE.
«La gestione del fine vita e dello smaltimento dei moduli fotovoltaici rappresenta un onere e una responsabilità che non generano alcun utile presso l’operatore. Questo fa si che le operazioni vengano portate avanti in modo superficiale fidandosi spesso di speculatori interessati esclusivamente ad accaparrarsi materiale promettendo documentazioni e certificazioni che non sono in grado di fornire» continua De Simone. «Il progetto Eco-PV è strutturato in modo sostenibile ed è rivolto al recupero delle materie prime. L’obiettivo è quello di offrire un servizio di trasporto, logistica e smaltimento che impatti il meno possibile presso il cliente dal punto di vista finanziario, in modo da costituire un argine ai traffici al limite della legalità, e riusciamo in questo grazie alla valorizzazione delle materie prime».