E.ON ha chiuso il 2021 con risultati positivi. Il colosso energetico ha registrato un Ebitda rettificato in crescita a circa 7,9 miliardi di euro nel 2021; mentre l’utile netto rettificato è aumentato del 53%, anno su anno, toccando quasi la cifra di 2,5 miliardi di euro.
Uno dei driver della crescita è stato il segmento Customer solutions, che ha aumentato il suo Ebitda del 45% a 1,5 miliardi di euro. La unit Energy infrastructure solutions, il cui Ebitda ha registrato un +40% rispetto all’anno precedente fino a 480 milioni di euro, sta diventando un’attività di crescita sempre più importante. Anche la unit Future energy home, la cui offerta comprende pannelli solari e dispositivi di stoccaggio delle batterie, ha registrato un aumento della domanda: il numero di dispositivi installati è passato da 100 mila a 125 mila in un solo anno.
Marc Spieker, Cfo di E.ON, ha sottolineato: «Le nostre soluzioni energetiche all’avanguardia hanno ridotto le emissioni di carbonio dei nostri clienti di 107 milioni di tonnellate. Le nostre stesse emissioni di carbonio nel 2021 sono scese a 9,4 milioni di tonnellate. Siamo anche diventati partner delle Nazioni Unite come pionieri nella gestione ecologica dei corridoi delle linee elettriche e stiamo creando preziosi biotopi sotto 13.000 chilometri di linee ad alta tensione».
Stando ai dati forniti durante la presentazione della sua strategia di crescita dello scorso novembre, E.ON prevede di investire 5,3 miliardi di euro nel 2022 e un totale di 27 miliardi di euro fino al 2026. Più di tre quarti di questi investimenti saranno destinati alle reti energetiche. Una percentuale a due cifre è destinata alle soluzioni per le infrastrutture energetiche.
Su questo tema Spieker ha affermato: «Il 97% dei nostri investimenti tassabili nel 2021 sono stati allineati alla tassonomia. I nostri investimenti stanno quindi aprendo la strada a un futuro di energia verde e sostengono gli obiettivi politici per affrontare il cambiamento climatico».