Con ordinanza del 14 novembre 2024 il Consiglio di Stato ha sospeso, in via cautelare, un passaggio del Decreto ministeriale “Aree Idonee” che riguarda l’installazione di impianti fotovoltaici ed eolici nei pressi di beni sottoposti a tutela. In particolare il provvedimento riguarda l’articolo 7, comma 2, lettera C, che dà la possibilità alle Regioni di salvare o dichiarare non idonee le aree che rientrano nell’articolo 20 comma 8 del D. Lgs. 199/2021. Quest’ultimo prevede l’idoneità di tutte le aree che non rientrano nel perimetro dei beni sottoposti a tutela ai sensi del Codice dei Beni Culturali o che ricadono nella fascia di rispetto di tre chilometri per gli impianti eolici e di 500 metri per gli impianti fotovoltaici.
Ciò significa che tutte le aree che non rientrano in queste fasce sono da considerarsi idonee per legge statale e non possono essere dichiarate inidonee dalle leggi regionali. Il Consiglio di Stato, con questa decisione, sta così limitando il potere discrezionale delle Regioni.
L’ordinanza arriva dopo che il Consiglio di Stato aveva accolto il riscorso di alcune grandi società attive nello sviluppo di impianti da fonti rinnovabili, che saranno ascoltate dal TAR Lazio il prossimo febbraio 2025.
“Apprezziamo che sia stata evidenziata la necessità di un coordinamento tra disposizioni nazionali e regionali” si legge in una nota dell’associazione Alleanza per il fotovoltaico in Italia. “Adesso si convochi una cabina di regia nazionale per obbligare le Regioni a definire il perimetro delle aree idonee in coerenza con quanto stabilito dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a livello centrale.
Ovviamente siamo consapevoli che l’ordinanza del Consiglio di Stato non è definitiva e che la decisione potrebbe anche essere non confermata in sede di merito. Il rischio che ravvisiamo è che fino ad allora si determini ancora più instabilità. Per questo auspichiamo che il Tar Lazio, nell’udienza pubblica del 5 febbraio 2025, confermi questo orientamento e che il governo prenda nuovamente le redini della materia e accompagni le regioni in questo percorso fondamentale per la crescita del Paese e la competitività delle nostre imprese”.