Il Decreto FER arriva a Bruxelles: contingenti più alti per registri e aste; premiati autoconsumo e PPA

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Il testo del “Decreto ministeriale di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”, meglio conosciuto come Decreto FER, è stato inviato alla Commissione europea. Dopo la revisione da parte del ministero dello Sviluppo Economico, del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, delle Regioni e dell’Arera, il documento è stato inviato a Bruxelles, con qualche riserva, prima dell’approvazione formale. Le novità apportate premiano soprattutto autoconsumo e PPA.

Qualora l’impianto venga realizzato in sostituzione dell’eternit, è previsto un premio di 1,2 centesimi al kWh, fino a 1 MW, su tutta l’energia prodotta, anche su quella autoconsumata. Per gli impianti su edifici fino a 100 kW, sulla quota di produzione autoconsumata c’è un ulteriore premio di 1 centesimo di kWh, cumulabile con quello della rimozione eternit.

Altra novità riguarda le aree per l’installazione di impianti fotovoltaici. Per le cave è stato precisato che i siti idonei sono “cave non suscettibili di ulteriore sfruttamento estrattivo per le quali l’autorità competente al rilascio dell’autorizzazione abbia attestato l’avvenuto completamento delle attività di recupero e ripristino ambientale previste nel titolo autorizzatorio nel rispetto delle norme regionali vigenti”. Altra novità riguarda i PPA. Una volta in vigore il Decreto FER, sarà necessario creare una piattaforma per la negoziazione e il trading di energia a lungo termine. Le ultime modifiche chiedono al GSE di rendere disponibile sul proprio sito le caratteristiche dei progetti promuovendo l’incontro con i soggetti interessati a contratti di questo tipo.

Ma come si potrà accedere agli incentivi? La prima finestra per presentare la domanda si aprirà il 31 gennaio 2019 e durerà 30 giorni. Il GSE pubblicherà la graduatoria dei vincitori del bando dopo 90 giorni. I bandi successivi, che da sette sono passati a otto, verranno pubblicati a maggio e settembre 2019, gennaio, maggio e settembre 2020, per chiudere a gennaio e a maggio 2021.

Ricordiamo che gli impianti di potenza inferiore a 1 MW accedono agli incentivi tramite registro, mentre le installazioni di potenza superiore a 1 MW tramite procedura d’asta al ribasso.

Sono rimasti invariati i requisiti degli impianti che potranno usufruire di tali sussidi, e quindi impianti di nuova costruzione di potenza superiore ai 20 kW, purché non si collochino su terreno agricolo. Resta invariata anche la suddivisione dei bandi in tre gruppi.

Sono invece più alti i contingenti per l’iscrizione a registro e procedure d’asta, anche perché è stato aggiunto un bando in più rispetto ai sette previsti inzialmente.

Nel primo caso, si è passati da 650 MW a 770 MW per il gruppo A, da 700 MW a 770 MW per il gruppo A-2, da 70 MW a 80 MW per il gruppo B e da 70 MW a 120 MW per il gruppo C.

Per quanto riguarda le procedure d’asta, si è passati da 4,8 GW a 5,5 GW per il gruppo A, da 140 MW a 110 per il gruppo B e da 490 a 620 per il gruppo C.

Infine non cambiano, nonostante le proteste di Regioni e alcune associazioni, le posizioni su mini idroelettrico e geotermia. Non sono infatti previste agevolazioni per l’energia geotermica, rimandate a un successivo decreto, mentre è stato fortemente penalizzato il mini idroelettrico.

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Per scaricare il testo aggiornato del Decreto FER clicca qui

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