Suniva e SolarWorld hanno presentato alla International Trade Commission (ITC) degli Stati Uniti nuove proposte sul tema dei dazi su celle e moduli fotovoltaici di importazione cinese e sul sostegno alla produzione interna.
Questa iniziativa segna una nuova fase della trattativa tra le due aziende e l’ITC, avviata con la petizione “Section 201” di Suniva lo scorso aprile. L’azienda aveva infatti evidenziato come la concorrenza sui prezzi determinata dall’importazione di celle e moduli fotovoltaici cinesi avesse portato ingenti danni finanziari ai produttori degli Stati Uniti.
Suniva e SolarWorld hanno proposto entrambe una tariffa di 25 centesimi al watt sulle celle, al ribasso rispetto ai 40 centesimi al watt richiesti inizialmente, e una tariffa di 32 centesimi al watt sui moduli, che porterebbe i prezzi in linea con quelli di fine 2015. Suniva ha inoltre richiesto un prezzo base su tutti i prodotti fotovoltaici importati di 74 centesimi per watt, valore un più basso rispetto ai 78 centesimi al watt proposti nella petizione iniziale. Viene inoltre previsto il calo graduale di questo valore nel corso degli anni. Su questo ultimo punto SolarWorld, invece del prezzo base, ha proposto di definire una quota di importazione iniziale pari a 0,22 GW per le celle e 5,7 GW per i moduli, da incrementare progressivamente di anno in anno.
Le due società hanno inoltre avanzato richieste dirette al sostegno dei produttori di celle e moduli statunitensi, tra i quali l’adozione della politica “Buy american” per tutti gli acquisti delle agenzie federali, il credito di imposta, l’erogazione di fondi alle aziende USA e l’avvio di negoziati per ristabilire l’equilibrio tra offerta e domanda nel mercato globale.
Queste proposte verranno prese in esame dalla International Trade Commission che, come spiega GTM Research, condurrà una propria analisi, per poi sottoporre le sue conclusioni al presidente Donald Trump entro il 13 novembre 2017.
(sb)