Coesa lancia il sito di e-commerce KeepTheSun per la vendita di moduli FV usati

by editore

L’Esco torinese Coesa presenta KeepTheSun, una piattaforma e-commerce di pannelli fotovoltaici usati. Il portale sarà attivo nel 2024.

Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con Politecnico di Torino, Unicredit e Fondazione Cottino. Si prevede la creazione di una rete di stakeholder sul territorio che si occupi di testare e certificare l’efficienza di ogni pannello messo in vendita. Lo scopo è quello di intercettare le esigenze dei proprietari che intendono sostituire i pannelli con modelli di nuova generazione. Ma anche quelle di chi vuole creare un impianto off-grid.

“Il mercato di riferimento si estende ai Paesi extra UE, dove non sono presenti incentivi per le rinnovabili. Ma anche a tutte le aree che hanno scarso accesso alle fonti di energia, dove l’89% dei pannelli è esportato illegalmente”, si legge in una nota rilasciata da Coesa.

coesa

Da sinistra Dario Costanzo, COO, e Federico Sandrone, amministratore delegato

«Il nostro progetto trasforma quello che attualmente è un rifiuto in una risorsa preziosa, con evidenti riflessi sulla riduzione dell’inquinamento ma anche del contrasto alle vendite illegali», spiega Federico Sandrone, amministratore delegato e cofondatore di Coesa. «Riciclare i pannelli fotovoltaici è costoso ed energivoro, riutilizzarli azzera invece la loro impronta di carbonio e può innescare circuiti virtuosi per il nostro sistema economico».

Attualmente il mercato dell’usato non esiste ed è gestito in maniera amatoriale da privati che vendono i vecchi pannelli online. Il 90% dell’usato (78 milioni di tonnellate di pannelli entro il 2050 secondo le stime Enea) è destinato invece a finire in discarica.

«In pratica quello dell’usato è un mercato nero, caratterizzato dalla totale mancanza di tutele per chi acquista», sottolinea Matteo Stoppa, chief innovation officer Coesa. «Se pensiamo che dopo 20/25 anni di utilizzo un pannello fotovoltaico mantiene l’80% della sua capacità è facile capire che stiamo sprecando una colossale quantità di energia pulita e a basso costo».

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