Fra gli obiettivi di cui ha parlato il ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, illustrando le linee programmatiche per quanto riguarda il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), ci sono anche la semplificazione degli iter autorizzativi degli impianti rinnovabili; il green procurement, vale a dire la capacità di individuare la sostenibilità di un progetto; una governance efficace dell’efficientamento energetico; l’accelerazione degli interventi sul dissesto idrogeologico; lo sblocco degli strumenti di gestione dei rifiuti per ridurre il conferimento in discarica.
«Per quanto riguarda le energie rinnovabili» ha aggiunto il ministro Cingolani «occorre definire il decreto – atteso ormai da anni – relativo agli incentivi per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (cioè il FER2) ed estendere la durata temporale del cosiddetto FER1, al fine di consentire nuove procedure di asta o registro anche dopo settembre 2021. Sono inoltre attesi il decreto interministeriale per incentivare gli impianti a biogas entrati in esercizio prima del 2007 che non godono di altri incentivi pubblici sulla produzione di energia e il decreto che modifica la disciplina dei controlli e delle sanzioni in materia di incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili di competenza del Gestore dei Servizi Energetici – GSE SpA.
I nuovi ambiti di intervento del ministero in ambito energetico riguarderanno: la competenza sull’autorizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili di competenza statale, anche ubicati in mare, di sicurezza nucleare e di disciplina dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché la competenza in materia di agro-energie; la competenza sui piani e sulle misure in materia di combustibili alternativi e delle relative reti e strutture di distribuzione per la ricarica dei veicoli elettrici, sulla qualità dell’aria, sulle politiche di contrasto dei cambiamenti climatici e per la finanza climatica e sostenibile e il risparmio ambientale, anche attraverso tecnologie per la riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra; i compiti di pianificazione in materia di emissioni nei diversi settori dell’attività economica, compreso il settore dei trasporti.
Saranno tre i dipartimenti del ministero ad assicurare la gestione funzionale. Il decreto legge di riordino prevede inoltre, come ha spiegato Cingolani, che l’Enea sia sottoposto alla vigilanza del ministero della Transizione ecologica e che nell’ambito delle nuove competenze rientrino quelle afferenti alla Sogin. E ancora, compete al ministro della Transizione ecologica l’esercizio dei diritti di azionista già esercitati dal ministero dello Sviluppo economico nei confronti del GSE.
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