I prezzi dei silicio policristallino in Cina negli ultimi quattro mesi hanno registrato un aumento del 35% circa, passando da 14 dollari al chilogrammo del mese di luglio a 19 dollari al chilogrammo del mese di ottobre. Come spiega Bloomberg, le cause di questo trend sarebbero da ricondurre alla chiusura di diversi siti che producono silicio metallurgico, ovvero polisilicio parzialmente raffinato, imposta dal ministero della Protezione Ambientale cinese. Il provvedimento, abbinato alla tradizionale chiusura delle raffinerie cinesi per la manutenzione estiva, ha portato a un brusco rallentamento della produzione e al conseguente aumento dei prezzi.
Alcuni tra i principali produttori di moduli hanno già comunicato le conseguenze negative di questo trend sui profitti. È il caso di Hanwha Q Cells, il cui reddito netto del terzo trimestre è sceso dell’88% anno su anno. Anche Canadian Solar ha registrato un reddito pari a meno della metà di quanto stimato, e un margine lordo nel 3Q pari al 17,5%, contro il 24,2% del secondo trimestre.
A livello globale, il trend cinese ha influenzato al rialzo l’andamento dei prezzi, con il picco di ottobre, quando Bloomberg ha registrato il valore di 15,8 dollari al chilogrammo, il più alto dal luglio del 2016.
(sb)