Blackout Spagna – Per il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez la causa non è attribuibile a FER e nucleare

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Il primo ministro spagnolo, Pedro Sánchez, è intervenuto sul tema del maxi blackout che lunedì 28 aprile ha colpito gran parte della Spagna. Il primo ministro ha affermato che la causa non è da imputare all’eccesso di fonti pulite.

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Pedro Sánchez, primo ministro spagnolo

Secondo quanto riportato dal gestore di rete spagnola, Red Eléctrica de España (REE), alle 12.33 del 28 aprile la rete ha perso improvvisamente, e per motivi ancora in fase di valutazione, oltre 10 GW di potenza immessa, in soli sei secondi. Al momento del blackout, oltre l’80% dell’energia era prodotta da fonti rinnovabili, e in particolare da fotovoltaico. Elemento che ha subito infiammato l’opinione pubblica influenzata anche da articoli e post contro le fonti pulite.

Sánchez ha così negato che il blackout fosse dovuto alla mancanza di energia da fonti pulite e da nucleare. Il primo ministro ha poi dichiarato che il governo si metterà subito al lavoro non solo per ripristinare il sistema elettrico al 100% e chiarire le cause. Non solo: è stata infatti anche creata una commissione d’inchiesta con tanto di comitato guidato dal ministero della Transizione ecologica.

Nel frattempo anche dal nostro Paese stanno arrivando i primi commenti sul tema (commenti che nel corso delle prossime ore riporteremo su questo sito). Chiara di Mambro, direttrice strategia Italia ed Europa di Ecco, il think tank italiano per il clima, ha ad esempio dichiarato che «Incolpare le rinnovabili non restituisce la complessità della questione. Con un importante afflusso di energia intermittente la resilienza delle reti è fondamentale. Probabilmente, questi livelli di resilienza sono in divenire e non coprono il sistema in modo uniforme. Spagna e Portogallo da tempo producono energia da rinnovabili in percentuali molto rilevanti: nel 2024 il Portogallo oltre il 70%, riducendo drasticamente le emissioni; mentre in Spagna le rinnovabili hanno coperto oltre il 50% della domanda. In questi anni di alti costi del gas, queste percentuali di rinnovabili hanno contribuito a mantenere più bassi i prezzi dell’elettricità. In controtendenza, famiglie e imprese italiane hanno pagato fino al 30% in più rispetto a quelle spagnole».