Al fine di definire al meglio un impianto agrovoltaico, Anie Rinnovabili, Elettricità Futura e Italia Solare hanno sottoscritto il documento “I sistemi Agro-Fotovoltaici”. Questa tipologia di impianti prevede la compresenza dell’attività agricola e di quella energetica sulla medesima porzione di terreno, che rimane comunque a vocazione agricola.
Il documento individua la superficie non utilizzabile ai fini agricoli nelle due configurazioni, ovvero i sistemi elevati da terra e i sistemi interfilari. Spiega quindi cosa si intende per occupazione di suolo da parte dell’attività energetica che identifica “l’area non utilizzabile a fini agro”. Infine, elenca i requisiti minimi affinché un progetto possa essere qualificato come agrovoltaico. Nel documento sono elencati anche i requisiti “plus”, ovvero ulteriori indicatori che contraddistinguono dei livelli maggiori di integrazione tra il settore agricolo e quello fotovoltaico.
“Considerando la peculiarità dei progetti di sistemi agrovoltaici rispetto agli impianti fotovoltaici a terra, si valuta positivamente in fase di presentazione delle istanze di richiesta di autorizzazione l’istituzione di un protocollo dedicato a questa tipologia di progetti che possa rappresentare un canale distinto e prioritario rispetto all’ordinario processo istruttorio”, si legge nel documento. “Tale proposta è auspicata con l’obiettivo di creare una corsia preferenziale per questa tipologia di progetti. Inoltre, a tal scopo si reputa opportuno che in fase di istruttoria autorizzativa il proponente del progetto presenti un documento di sintesi descrittivo delle caratteristiche del sistema ai fini dell’ottenimento del protocollo dedicato.
Integrando la produzione di energia rinnovabile con le pratiche agro-zootecniche, il sistema agrovoltaico è innovativo e rappresenta, per l’agricoltura e l’energia, una strategia win-win di sviluppo e valorizzazione del territorio. L’’innovazione è data dalla commistione con le tecnologie del fotovoltaico e del sistema di monitoraggio. Ma anche dall’uso efficiente della risorsa idrica, dall’impiego di strumenti di agricoltura digitale e di precisione”.
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