All’interno del numero di aprile di SolareB2B è pubblicato un approfondimento sull’agrivoltaico. Le sinergie tra energia solare e agricoltura sono tante e generano un effetto moltiplicatore sui benefici. Ma la natura di questi impianti non è ancora ben definita e lascia spazio a installazioni camuffate. Avanzano però nuove soluzioni tecnologiche, seppure più costose, ma capaci di generare enormi vantaggi anche sulle colture. Purché la progettazione e la scelta dei componenti tengano conto di alcuni fattori decisivi.
Secondo il Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems, nel 2020 la capacità degli impianti agrivoltaici installati in tutto il mondo ha superato i 14 GW. Dal 2014 a oggi in tutto il mondo circa 2.800 progetti di agrivoltaico hanno visto la luce grazie a programmi di finanziamento in Giappone (dal 2013), Cina (dal 2014), Francia (dal 2017), USA (dal 2018) e più recentemente Corea. In particolare in Giappone attualmente sono installati oltre 1.800 impianti agrivoltaici mentre in Cina sono stati installati impianti per 1,9 GW tra cui quello più grande al mondo con potenza di 700 MWp vicino al deserto dei Gobi in cui vengono coltivate bacche. Ma l’Europa non sta a guardare e neanche l’Italia che si sta muovendo per sfruttare al meglio quei 2,6 miliardi di euro destinati dal Pnrr al fotovoltaico in ambito agricolo.
Hanno partecipato Belectric Italia, Falck Renewables, EF Solare, Rem-Tec, oltre a AgrivoltaicoSostenibile, Italia Solare, Anie Rinnovabili.
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