Con la CER Radici Rinnovabili Senec consente l’accesso al contributo del 40% per il fotovoltaico nei piccoli Comuni

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Senec amplia le opportunità di vendita per i propri installatori partner che realizzano impianti fotovoltaici da inserire nelle comunità energetiche in Comuni con meno di 5mila abitanti. Per questo tipo di configurazione è previsto un contributo a fondo perduto del 40%. Nello specifico, Senec dà la possibilità di accedere a questo incentivo grazie alla CER nazionale Radici Rinnovabili, che l’azienda ha recentemente sviluppato. Radici Rinnovabili è una comunità energetica costituita a livello nazionale come associazione riconosciuta. La CER è nata dalla collaborazione con Northern Power Systems e combina diverse fonti di energia rinnovabile (fotovoltaico ed eolico).

Il processo di adesione a Radici Rinnovabili è semplice, così come la suddivisione degli incentivi tra i membri stabilita dal regolamento della CER. Entro il 31 marzo 2025, aderendo a Radici Rinnovabili e acquistando un impianto Senec, chi risiede nei comuni con meno di 5.000 abitanti può quindi richiedere il contributo a fondo perduto del 40% per l’impianto stesso.

«I piccoli comuni sono oltre 5.500 in Italia, oltre il 70% del totale», spiega Vito Zongoli, amministratore delegato di Senec Italia. «Questo incentivo rappresenta un’opportunità straordinaria per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e rendere il fotovoltaico più accessibile a un numero sempre maggiore di famiglie e imprese. Noi di Senec siamo felici di poter dare la possibilità di sfruttare questo incentivo che permette di abbattere il 40% del costo di realizzazione di un impianto fotovoltaico. Siamo stati tra i primi a muoverci nell’ambito delle comunità energetiche e a creare una CER a livello nazionale. Crediamo in questo nuovo modello, che sarà benefico sotto molti punti di vista, ambientale, economico, sociale e di efficienza e sicurezza dell’approvvigionamento energetico. I privati e le aziende possono rivolgersi a noi per partecipare a questa nuova forma di condivisione dell’energia».

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