Aree idonee: il Consiglio dei Ministri impugna la legge di Regione Sardegna

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Il Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge della Regione Sardegna n. 20 del 5 dicembre 2024 sull’individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti da fonti rinnovabili. Di fatto la legge considera la maggior parte del territorio sardo non idoneo alla realizzazione di progetti rinnovabili ponendo numerosi limiti allo sviluppo delle grandi installazioni sia fotovoltaiche sia eoliche.

La decisione di impugnare la legge della Regione Sardegna è motivata dal fatto che la stessa conterrebbe alcune disposizioni che si pongono in contrasto con la normativa statale ed europea in materia di energia e di beni culturali e paesaggistici. Nello specifico secondo il Consiglio dei Ministri la legge della Regione Sardegna viola gli articoli 117, primo comma, secondo comma, lettera m) e s) e terzo comma della Costituzione, nonché i principi di uguaglianza di cui all’art. 3 della Costituzione, di certezza del diritto e del legittimo affidamento e di libertà di iniziativa economica di cui all’art. 41 della Costituzione.

Ricordiamo che la legge approvata alla fine dello scorso anno era stata in precedenza avvallata dalla Giunta regionale della Sardegna, che aveva pubblicato diverse delibere contenenti divieti ai nuovi impianti agrivoltaici, eolici, geotermici e anche alle centrali in fase di autorizzazione. Anche la presidente di Regione Sardegna Alessandra Todde si era espressa a favore della legge, confermando che “la maggior parte del territorio sardo è area non idonea a ospitare impianti di produzione da energia rinnovabile”.

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