La Regione Emilia-Romagna ha approvato le norme sulla localizzazione degli impianti fotovoltaici. La loro realizzazione dovrà comportare il meno possibile il consumo di suolo e per questo l’indicazione è quella di sfruttare zone produttive dismesse al 100%. Gli impianti potranno inoltre sorgere nelle aree di pertinenza delle attività produttive, oltre che in tutti i parcheggi pubblici e privati esistenti.
I Comuni potranno inoltre disciplinare la copertura di fabbricati produttivi e commerciali con impianti fotovoltaici. In ambito agricolo, l’atto approvato stabilisce che le aree coltivate possono essere interessate solo da impianti agrivoltaici avanzati o verticali, che quindi consentono l’effettiva prosecuzione della produzione agricola.
Particolare cura, poi, è riservata al monitoraggio della realizzazione degli impianti fotovoltaici. “Questo sia per non superare il limite massimo dell’1% di superficie agricola utilizzata regionale interessata, sia per verificare il raggiungimento degli obiettivi di produzione di energia da fonti rinnovabili stabiliti a livello statale”, si legge nel comunicato stampa pubblicato sul sito della Regione Emilia-Romagna.
Infine la Regione ha istituito l’anagrafe degli impianti fotovoltaici, a cui dovranno essere iscritti gli impianti abilitati e quelli che sono entrati in esercizio.
L’atto è stato approvato dall’Assemblea legislativa e intende guidare i soggetti pubblici e privati verso una corretta localizzazione degli impianti. L’intervento regionale si è reso necessario dopo la recente legislazione statale che ha allargato i casi di aree idonee. Tuttavia questo ha creato numerose difficoltà interpretative a causa della numerosa stratificazione normativa introdotta.