Al termine degli incontri svolti ieri, lunedì 20 gennaio, a Palazzo Chigi con Cdp, Abi, Sace, Agenzia delle Entrate e con le associazioni dei costruttori, il Governo ha avanzato due proposte per la gestione della cessione dei crediti fiscali.
In particolare l’esecutivo ha proposto l’uso dei moduli F24 per consentire alle banche l’acquisto dei crediti incagliati e la possibilità di continuare con la cessione per determinate realtà quali le piccole imprese e le famiglie con basso reddito. Nessun passo indietro invece sulla definitiva cancellazione della possibilità di optare per sconto in fattura e cessione del credito in caso di nuovi interventi.
In un comunicato rilasciato dal Governo, infatti, il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti “conferma la ferma determinazione a porre rimedio agli effetti negativi della cessione del credito correlata ai bonus edilizi”.
A breve sarà organizzato un tavolo tecnico per esaminare la questione dei crediti incagliati. Si tratta dei crediti maturati e che il sistema bancario ha difficoltà ad assorbire.
Sembra però che la strada sia quella di intervenire con il meccanismo della compensazione con gli F24. Così facendo si dovrebbe poter sgonfiare una bolla che il ministro Giorgetti ha quantificato in circa 19 miliardi.
Non sono invece state prese in considerazione altre strade quali le cartolarizzazioni e il ricorso all’aiuto delle partecipate dello Stato come Eni ed Enel.
Al tavolo tecnico si individueranno anche “norme transitorie al fine di fornire soluzioni nel passaggio dal regime antecedente al decreto legge a quello attuale”.
Il Governo anticipa che terrà conto della situazione delle imprese di piccole dimensioni e di quelle che operano nelle zone di ricostruzione post-sisma. Pertanto potrebbero esserci delle novità per le imprese più piccole e per quelle che operano nella ricostruzione post-sisma. Possibili novità sono attese anche per le spese degli incapienti e dei redditi bassi.
Il Governo infine ha ribadito la permanenza dei bonus per l’edilizia nella forma delle consuete detrazioni d’imposta.
L’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) è soddisfatta di questo primo incontro. «Abbiamo trovato apertura e grande consapevolezza da parte del Governo che vanno sbloccati i crediti pregressi», ha dichiarato la presidente Federica Brancaccio.
Ora il decreto passerà in Parlamento per eventuali modifiche. Nel frattempo Eurostat e Istat decideranno insieme come considerare i crediti generati dal Superbonus nel calcolo del deficit.