Italia Solare chiede al Governo che, per contrastare il caro energia, si cessi con interventi a pioggia finalizzati solo a ridurre la spesa energetica. Lo si legge in una lettera inviata dall’associazione al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. E per conoscenza al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
“Sarebbe invece più utile abbattere la spesa energetica solo ai più bisognosi, utilizzando le risorse così liberate per favorire soluzioni strutturali contro il caro-energia, come l’installazione di impianti fotovoltaici e la fornitura di energia da fotovoltaico”, si legge nella lettera di Italia Solare.
L’associazione identifica tre priorità per gli operatori del settore. A partire dall’agevolazione alla realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici, in particolare in autoconsumo. Ma anche di comunità energetiche, sia completando il quadro normativo, sia valutando misure di sostegno alle imprese produttive che si dotano degli impianti.
Altra priorità, per Italia Solare, è quella di facilitare il trasferimento ai consumatori dell’energia prodotta da impianti fotovoltaici già in esercizio poiché risulta essere la più economica. Da ultimo per l’associazione è importante applicare in modo equo e non discriminatorio il regolamento UE 2022/1854 del Consiglio del 6 ottobre 2022. Quest’ultimo è relativo a un intervento di emergenza per far fronte ai prezzi elevati dell’energia. Per l’associazione occorre correggere le storture generate da alcune disposizioni introdotte dal precedente governo. In particolare, i ricavi di mercato dei produttori ottenuti dalla produzione di energia elettrica siano limitati a un tetto massimo di 180 euro/MWh nel periodo 1° dicembre 2022 – 30 giugno 2023.
A tal proposito Italia Solare manifesta preoccupazione sul provvedimento, inserito nella legge di bilancio, che esclude dall’applicazione del cap gli impianti fotovoltaici incentivati. “Si continua a non capire che gli impianti incentivati con il Conto Energia sono costati da 4 a 7 volte di più degli impianti attuali. Mentre per la maggior parte degli impianti la somma incentivo e cessione energia, a causa del price cap a circa 60 euro/MWh, è compresa tra i 210 e i 310 euro/MWh. Neanche due volte il price cap attualmente previsto nella legge di bilancio”, si legge in una nota dell’associazione.
Italia Solare sottolinea infine l’urgenza di una adeguata soluzione alla problematica della cessione del credito associata ai bonus edilizi che coinvolge numerose imprese del fotovoltaico.
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