Il 6 settembre il ministero della Transizione Ecologica ha reso noto il Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale. L’insieme delle misure di diversificazione illustrate nel Piano potrebbe consentire, a partire dalla seconda metà del 2024, di ridimensionare drasticamente la dipendenza dal gas russo e comunque di ridurre l’uso del gas in generale.
In particolare, nel breve termine, al fine di risparmiare gas ed evitare il più possibile un eccessivo svuotamento degli stoccaggi nazionali anche in previsione della stagione 2023-2024, il governo intende sostituire entro il 2025 circa 30 miliardi di metri cubi di gas russo con circa 25 miliardi di metri cubi di gas di diversa provenienza, colmando la differenza con fonti rinnovabili e con politiche di efficienza energetica.
“Nei piani del governo”, si legge nel documento del ministero della Transizione Ecologica, “lo sviluppo delle fonti rinnovabili rimane infatti un fattore strategico, in quanto consente di ridurre in modo strutturale la domanda di gas (nella misura di circa 2 miliardi di Smc ogni 10 TWh circa installati) oltre che le emissioni di CO2. Si prevede pertanto lo sviluppo di impianti per la produzione di energia elettrica rinnovabile offshore e onshore, per circa 8 GW l’anno a regime dal 2023. L’andamento risulta in linea con le previsioni, comunque nettamente in crescita rispetto agli ultimi anni. In particolare, secondo gli ultimi dati relativi alla potenza rinnovabile neo autorizzata e vincitrice delle aste con il GSE, sono attesi in esercizio 9,3 GW tra il 2022 e il 2023. E nel frattempo si continueranno ad autorizzare nuovi impianti, per l’autoproduzione o per la vendita dell’energia sul mercato”.
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