Il Decreto Aiuti, approvato in Consiglio dei Ministri lo scorso 2 maggio, prevede la proroga dal 30 giugno al 30 settembre 2022 del termine intermedio del 30% per gli interventi in Superbonus sulle abitazioni unifamiliari.
Come evidenziato nel comunicato stampa di Palazzo Chigi, per il calcolo dei lavori effettuati alla data del 30 settembre si considererà l’intervento complessivo e quindi non solo i lavori inclusi nel Superbonus.
È una delle tante misure approvate dal Consiglio dei Ministri. Accanto a essa spiccano provvedimenti contro il caro energia, aiuti a imprese e famiglie, oltre a semplificazioni per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili.
Pochi giorni dopo l’approvazione del Decreto Aiuti, però, il premier Mario Draghi si è espresso contro la proroga del Superbonus. Questo lascia pensare che sia improbabile un’ulteriore proroga della misura . Infatti il premier, durante una seduta plenaria al Parlamento Europeo, ha messo in dubbio la validità del Superbonus che toglie l’incentivo alla trattativa sul prezzo. Per questo, stando a quanto dichiarato dal presidente del Consiglio, il costo di efficientamento è più che triplicato così come i prezzi degli investimenti necessari.
Altre preoccupazioni sulla validità del provvedimento si rifanno alle crescenti truffe edilizie e al meccanismo della cessione del credito. Diversi istituti bancari hanno chiuso all’accettazione di nuovi crediti nonostante l’inserimento da parte della Camera della possibilità di una quarta cessione all’interno del Decreto Bollette.
Intanto sono arrivati, nei giorni scorsi, i risultati del Superbonus. Al 30 aprile 2022 in Italia risultavano incentivati 155.543 interventi edilizi, per 27,4 miliardi di euro di investimenti. È quanto emerge dal report mensile di Enea.
In particolare, nel solo mese di aprile sono circa 16,5mila gli interventi, per una crescita di circa 3 miliardi di euro rispetto al dato di fine marzo.
Del totale delle asseverazioni protocollate, 24.263 fanno riferimento ai condomini (15,6%), 81.973 agli edifici unifamiliari (52,7%), e 49.303 alle unità immobiliari indipendenti (31,7%).