Sondaggio Otovo: “Shortage e carenza di installatori stanno rallentando il nuovo FV in Italia”

by editore

A settembre la nuova potenza fotovoltaica installata in Italia dall’inizio dell’anno ha raggiunto 1.638 MW, per una crescita di oltre il 100% rispetto all’anno precedente. Questa elevata domanda di nuove installazioni ha creato difficoltà nella gestione delle commesse non solo per la mancanza di pannelli ma anche per la carenza di installatori. È quanto emerge dalla ricerca condotta da Otovo, marketplace europeo dedicato alla vendita di pannelli fotovoltaici in ambito residenziale.

La startup norvegese, che è attiva sul mercato italiano dall’aprile 2021, ha coinvolto in questo sondaggio oltre cento aziende di installatori partner. Otovo infatti i avvale di una rete di installatori distribuiti sul territorio nazionale. A essi affida i progetti in base alla posizione geografica. La parte di vendita e di gestione pratica resta in capo all’azienda, in modo che il professionista possa concentrarsi sull’approvvigionamento del materiale e sull’installazione.

Secondo la ricerca condotta dalla start up, il 70% dei partner preferisce questo genere di gestione delle commesse rispetto a un approccio tradizionale. Inoltre il 77% vorrebbe aumentare il numero di installazioni con Otovo. Viene molto apprezzato anche il supporto a livello di gestione dell’ordine: il 72% considera tra i maggiori vantaggi il fatto che la fase di vendita sia gestita dall’azienda; per il 57% è fondamentale il supporto all’approvvigionamento dei materiali e alla raccolta documentale sui progetti dei clienti; per il 50% è infine importante il supporto alla gestione dello sconto in fattura.

«Otovo contribuisce alla promozione di un’economia più sostenibile, non solo da un punto di vista ambientale, ma anche sociale permettendo agli installatori locali di entrare a far parte del proprio gruppo di partner commerciali», commenta Fabio Stefanini, managing director di Otovo Italia, Austria e Svizzera. «Purtroppo, la mancanza di manodopera ci costringe a non poter rispondere in tempi rapidi agli ordini dei nostri consumatori, motivo per cui stiamo cercando di rendere il nostro network il più capillare possibile».

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