La qualità dei moduli fotovoltaici a livello globale continua a crescere. È quanto emerge da uno studio del centro di ricerca PI Berlin, che dal 2012 ha condotto oltre 250 audit di fabbrica su 120 produttori di moduli in 16 nazioni.
L’obiettivo delle analisi è valutare, a partire dalla qualità o dalla scarsa qualità dei moduli fotovoltaici, quali possono essere i rischi per acquirenti e investitori. Lo studio illustra come, complessivamente, la qualità dei moduli sia aumentata. O meglio, le aziende con una valutazione “Eccellente” e “Sopra la media” sono cresciute negli ultimi quattro anni. è invece scomparsa la valutazione “Scarso” ed è drasticamente diminuita la valutazione “Sotto la media”.
Basti pensare che tra il 2015 e il 2017, circa il 50% dei produttori esaminati hanno ottenuto valutazioni migliori rispetto agli anni precedenti. Dallo studio emerge inoltre come il 40,2% dei produttori siano stati valutati con la voce “Nella media”. Solo una piccola percentuale, dell’8,2%, rientra nella categoria “Eccellente”. La ricerca spiega inoltre come il numero di aziende con una capacità superiore ai 3 GW annui valutate con giudizio “Sotto la media” o “Scarso” sia decisamente più basso rispetto alle aziende con capacità produttive inferiori al GW all’anno.
Il risultato sarebbe da attribuire al fatto che i player Tier 1 abbiano maggiori risorse per investire in linee di produzione e sistemi di gestione della qualità molto più sofisticati. Per quanto riguarda le aree geografiche, i produttori in Cina, nel sud-est asiatico e in Corea hanno ottenuto valutazioni qualitative più elevate rispetto ai produttori con sede in India, Europa, Stati Uniti e Messico.
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